Nell’ambito del complesso forense, la struttura seminterrata del criptoportico garantiva la delimitazione, la sopraelevazione e il sostegno dell’area sacra caratterizzata dai due possenti templi gemelli dedicati l’uno ad Augusto divinizzato e l’altro alla dea Roma. Questo sistema di gallerie seminterrate, risalente all’epoca di fondazione della città, si presenta articolato in una forma di U rovesciata che incornicia su tre lati l’area sacra del foro. Lo spazio interno è caratterizzato da due gallerie parallele sorrette al centro da pilastri in calcare locale, collegati da arcate e chiusi da volte a botte. I muri perimetrali sono in ciottoli spaccati e intonacati, mentre incerta è la definizione del pavimento, non più leggibile per il riuso prolungato degli spazi come depositi nel corso del Medioevo e per la parcellizzazione in cantine fino al primo Novecento. Gli ingressi originali si aprivano in corrispondenza delle estremità dei bracci laterali consentendo un agile transito tra la terrazza sacra e i porticati della zona commerciale. L’accesso oggi in uso, invece, è stato ricavato in una moderna breccia muraria in occasione della sistemazione condotta da Schiaparelli.
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