L’area forense di Augusta Prætoria si presentava suddivisa in due grandi settori: la piazza bassa con le botteghe (tabernæ), la curia e la basilica, e la terrazza sacra sopraelevata, dominata da una coppia di templi uguali tra loro: un modello urbanistico assai in voga nelle province occidentali dell’impero romano tra la fine del I secolo a.C. e la metà del I secolo d.C. I templi, aperti verso sud e poggianti su un unico podio, erano accessibili mediante una doppia scalinata frontale; la facciata, scandita da sei possenti colonne di ordine corinzio, raggiungeva un’altezza di circa 17 metri. Questi edifici sacri dovevano quindi svettare sul panorama urbano antico ponendosi quale emblematico riferimento della zona pubblica più sacra della città. Sulla base di ritrovamenti epigrafici passati nonché su studi e confronti più recenti, i due templi dovrebbero essere stati dedicati all’imperatore Augusto divinizzato e alla dea Roma.
L’attuale sistemazione di piazza San Giovanni XIII consente di apprezzare le effettive dimensioni dei due edifici sacri grazie a un diverso colore della pavimentazione che ne riproduce il disegno in superficie.

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