The elegant abode of modern art

In the landscape of the castles of the Aosta Valley, the one built by Baron Carlo Gamba is one of the most recent, having been constructed at the dawn of the 20th century.

Harsh and austere, it looks rather like a mansion with a large park around it, from which one has a spectacular view over the whole valley. Inside, visitors can admire the first lift in the Aosta Valley, fitted to allow the Baron’s beloved wife, Angélique Passerin d’Entrèves, to move from one floor of the abode to another.

Today it houses the modern art collection of the Valle d’Aosta autonomous Region, put together over the years thanks to acquisitions and donations. The last work of art to become part of the patrimony of Gamba Castle surrounds the central tower: namely Orbita, by Massimo Uberti, a light installation which crowns the Gamba Museum as official venue for even the most avant-garde artistic movements.

CENNI STORICI  Appartenuto per secoli alla famiglia Challant, il castello conserva i caratteri di una elegante e raffinata dimora signorile della fine del Quattrocento.

Nel corso del tempo gli edifici esistenti furono ampliati e uniti, creando un unico palazzo a ferro di cavallo, affacciato su un ampio cortile e un giardino all‘italiana, sul cui alto muro di cinta erano dipinti personaggi famosi ed eroi. L’ampio porticato al piano terreno protegge una serie di lunette affrescate con scene di vita quotidiana e rappresentazioni di botteghe, mentre il centro del cortile è ornato dalla celebre fontana in ferro forgiato detta del Melograno, simbolo di prosperità. Molti ambienti del castello sono decorati con affreschi, sia nelle zone di rappresentanza, quali la Sala di Giustizia o la Cappella, sia nelle stanze più private, quali gli oratori di Margherita de La Chambre o di Giorgio di Challant. Dopo i fasti del Cinquecento, la residenza si avviò verso un progressivo declino e nel 1872 fu venduta all’asta pubblica.

La dimora fu acquistata dal pittore torinese Vittorio Avondo: egli, con un’attenta campagna di restauro, restituì al maniero il suo splendore. Il castello di Issogne si presenta oggi con alcuni elementi dell‘originale mobilia e altri arredi rifatti alla fine dell’Ottocento che insieme a numerosi oggetti d‘uso domestico ripropongono l‘ambientazione tardo quattrocentesca voluta da Avondo, al quale è stato recentemente dedicato un percorso di visita.

PERCORSI DI VISITA  Appartenuto per secoli alla famiglia Challant, il castello conserva i caratteri di una elegante e raffinata dimora signorile della fine del Quattrocento.

Nel corso del tempo gli edifici esistenti furono ampliati e uniti, creando un unico palazzo a ferro di cavallo, affacciato su un ampio cortile e un giardino all‘italiana, sul cui alto muro di cinta erano dipinti personaggi famosi ed eroi. L’ampio porticato al piano terreno protegge una serie di lunette affrescate con scene di vita quotidiana e rappresentazioni di botteghe, mentre il centro del cortile è ornato dalla celebre fontana in ferro forgiato detta del Melograno, simbolo di prosperità. Molti ambienti del castello sono decorati con affreschi, sia nelle zone di rappresentanza, quali la Sala di Giustizia o la Cappella, sia nelle stanze più private, quali gli oratori di Margherita de La Chambre o di Giorgio di Challant. Dopo i fasti del Cinquecento, la residenza si avviò verso un progressivo declino e nel 1872 fu venduta all’asta pubblica.

La dimora fu acquistata dal pittore torinese Vittorio Avondo: egli, con un’attenta campagna di restauro, restituì al maniero il suo splendore. Il castello di Issogne si presenta oggi con alcuni elementi dell‘originale mobilia e altri arredi rifatti alla fine dell’Ottocento che insieme a numerosi oggetti d‘uso domestico ripropongono l‘ambientazione tardo quattrocentesca voluta da Avondo, al quale è stato recentemente dedicato un percorso di visita.

MEDIA GALLERY  Appartenuto per secoli alla famiglia Challant, il castello conserva i caratteri di una elegante e raffinata dimora signorile della fine del Quattrocento.

Nel corso del tempo gli edifici esistenti furono ampliati e uniti, creando un unico palazzo a ferro di cavallo, affacciato su un ampio cortile e un giardino all‘italiana, sul cui alto muro di cinta erano dipinti personaggi famosi ed eroi. L’ampio porticato al piano terreno protegge una serie di lunette affrescate con scene di vita quotidiana e rappresentazioni di botteghe, mentre il centro del cortile è ornato dalla celebre fontana in ferro forgiato detta del Melograno, simbolo di prosperità. Molti ambienti del castello sono decorati con affreschi, sia nelle zone di rappresentanza, quali la Sala di Giustizia o la Cappella, sia nelle stanze più private, quali gli oratori di Margherita de La Chambre o di Giorgio di Challant. Dopo i fasti del Cinquecento, la residenza si avviò verso un progressivo declino e nel 1872 fu venduta all’asta pubblica.

La dimora fu acquistata dal pittore torinese Vittorio Avondo: egli, con un’attenta campagna di restauro, restituì al maniero il suo splendore. Il castello di Issogne si presenta oggi con alcuni elementi dell‘originale mobilia e altri arredi rifatti alla fine dell’Ottocento che insieme a numerosi oggetti d‘uso domestico ripropongono l‘ambientazione tardo quattrocentesca voluta da Avondo, al quale è stato recentemente dedicato un percorso di visita.

PROTAGONISTI  Appartenuto per secoli alla famiglia Challant, il castello conserva i caratteri di una elegante e raffinata dimora signorile della fine del Quattrocento.

Nel corso del tempo gli edifici esistenti furono ampliati e uniti, creando un unico palazzo a ferro di cavallo, affacciato su un ampio cortile e un giardino all‘italiana, sul cui alto muro di cinta erano dipinti personaggi famosi ed eroi. L’ampio porticato al piano terreno protegge una serie di lunette affrescate con scene di vita quotidiana e rappresentazioni di botteghe, mentre il centro del cortile è ornato dalla celebre fontana in ferro forgiato detta del Melograno, simbolo di prosperità. Molti ambienti del castello sono decorati con affreschi, sia nelle zone di rappresentanza, quali la Sala di Giustizia o la Cappella, sia nelle stanze più private, quali gli oratori di Margherita de La Chambre o di Giorgio di Challant. Dopo i fasti del Cinquecento, la residenza si avviò verso un progressivo declino e nel 1872 fu venduta all’asta pubblica.

La dimora fu acquistata dal pittore torinese Vittorio Avondo: egli, con un’attenta campagna di restauro, restituì al maniero il suo splendore. Il castello di Issogne si presenta oggi con alcuni elementi dell‘originale mobilia e altri arredi rifatti alla fine dell’Ottocento che insieme a numerosi oggetti d‘uso domestico ripropongono l‘ambientazione tardo quattrocentesca voluta da Avondo, al quale è stato recentemente dedicato un percorso di visita.

ACQUISTA IL BIGLIETTO Appartenuto per secoli alla famiglia Challant, il castello conserva i caratteri di una elegante e raffinata dimora signorile della fine del Quattrocento.

Nel corso del tempo gli edifici esistenti furono ampliati e uniti, creando un unico palazzo a ferro di cavallo, affacciato su un ampio cortile e un giardino all‘italiana, sul cui alto muro di cinta erano dipinti personaggi famosi ed eroi. L’ampio porticato al piano terreno protegge una serie di lunette affrescate con scene di vita quotidiana e rappresentazioni di botteghe, mentre il centro del cortile è ornato dalla celebre fontana in ferro forgiato detta del Melograno, simbolo di prosperità. Molti ambienti del castello sono decorati con affreschi, sia nelle zone di rappresentanza, quali la Sala di Giustizia o la Cappella, sia nelle stanze più private, quali gli oratori di Margherita de La Chambre o di Giorgio di Challant. Dopo i fasti del Cinquecento, la residenza si avviò verso un progressivo declino e nel 1872 fu venduta all’asta pubblica.

La dimora fu acquistata dal pittore torinese Vittorio Avondo: egli, con un’attenta campagna di restauro, restituì al maniero il suo splendore. Il castello di Issogne si presenta oggi con alcuni elementi dell‘originale mobilia e altri arredi rifatti alla fine dell’Ottocento che insieme a numerosi oggetti d‘uso domestico ripropongono l‘ambientazione tardo quattrocentesca voluta da Avondo, al quale è stato recentemente dedicato un percorso di visita.

Information
Castello Gamba
Crêt-de-Breil
CHÂTILLON
tel. 0166 563252
e-mail: info.castellogamba@regione.vda.it oppure beniculturali@regione.vda.it
Opening times
October – March: 10.00 – 17.00
April -September: 9.00 – 19.00
Closed on 25th December and 1st January
Closed on Mondays except in July, August and public holidays

TEMPORARILY CLOSED
Closed from 18 March to 13 June 2025

HOW TO GET THERE
Châtillon is situated 24 km from Aosta. It can be reached by car (A 5 motorway, Saint-Vincent/Châtillon exit); by train ( Châtillon station); by bus from Aosta, Turin and Milan

A BRIEF HISTORY

Baron Carlo Maurizio Gamba was born in Turin in 1869. In 1895 he married the young Angélique Passerin d’Entrèves and between 1902 and 1905 he had a castle built near the historical residence of the Passerin family. The project was carried out by the engineer Carlo Saroldi, from Turin, who designed it to recall traditional castles of the Aosta Valley, built on high ground and equipped with a parallelepiped donjon. The hall is clad in wainscoting, which recalls Medieval carved panelling, while a stone fireplace still today bears the owners’ coat of arms. Among the more avant-garde engineering choices which meant the abode was equipped with all mod cons of the age, the reinforced concrete ceiling, painted to resemble a wooden coffer, is particularly worthy of note, as is the lift. The castle’s position on a promontory, overlooking the valley, offers outstanding views of the surrounding landscape. The park surrounding the abode covers over 50 thousand square metres and is rich in rare essences. After the Region bought the castle in 1982, it underwent an extensive refurbishment. Since 2012 it has housed the modern art collection of the Valle d’Aosta autonomous Region. There are more than 150 works including sculptures, paintings, graphic design and photography on display in 13 rooms. In these rooms visitors can admire works by masters from the 19th and 20th century and the present day, as well as some pieces by local artists.
https://youtu.be/mAUIVZSx93o

PROTAGONISTS

Famiglia Gamba
Famiglia Passerin
Famiglia Gamba Castello Gamba Aosta

Carlo Maurizio Gamba, who commissioned the construction of the castle bearing his name, belonged to an upper middle class Piedmontese family well established in the medical and legal professions, but also in the cultural sector, in particular painting, through Enrico, a well-known artist, and Francesco, a painter and director of the Pinacoteca reale di Torino. Baron Carlo Maurizio, a law graduate active in Catholic and political spheres, stood in the town hall elections held in Châtillon not long after the completion of the castle. The abode was built for his wife, Angélique Passerin d’Entrèves, who hailed from the local area, where her family’s castle stands to this day. Through complex matrimonial alliances the Gamba and Passerin families were also related to the Bombrinis, from 1895 owners of Aymavilles Castle, and the Jocteau barons, who commissioned the castle bearing their name in Aosta which today houses the “Scuola Militare Alpina” (Alpine Military School).

Famiglia Passerin Castello Gamba Aosta

With the death in the early 19th century of Giulio Giacinto, son of Gabriella Canalis di Cumiana and Francesco Maurizio Gregorio di Challant, the ancient Challant family, one of the most important lineages in the Middle Ages in Aosta Valley, lost its direct line of descent which passed to the Passerin d’Entrèves family of Châtillon. Indeed Gabriella, widowed and without children, married Amedeo Ludovico Passerin d’Entrèves in 1814. In 1895 Angélique Passerin d’Entrèves, daughter of Count Cristino, married Baron Carlo Maurizio Gamba, who had the castle bearing his name built in Châtillon to allow his wife to visit her family, who already owned a residence here.

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