La raffinata dimora di Giorgio di Challant
Il Castello di Issogne sorge non lontano dalla Dora Baltea: villa romana, casaforte appartenuta al vescovo, maniero medievale, raffinata dimora signorile testimone della potenza e della ricchezza della famiglia Challant e castello dei sogni per Vittorio Avondo.
L’aspetto esterno, austero e modesto, custodisce al suo interno secoli di storia e splendidi capolavori. Dal cortile con gli stemmi, alle lunette dell’atrio, dal giardino verdeggiante alla fontana del melograno, è un trionfo dell’arte tardogotica, nel periodo di passaggio tra la fine del Medioevo e l’inizio del Rinascimento.
Qui tutto parla del priore Giorgio di Challant, raffinato committente delle modifiche architettoniche e delle decorazioni che rendono il castello un unicum della cultura figurativa medievale dei territori alpini.
Nell’Ottocento il collezionista Vittorio Avondo ne raccoglierà il testimone e riporterà la dimora agli antichi fasti di Giorgio.
Un recente allestimento dedicato ad Avondo, ultimamente arricchito da alcuni dipinti dell’epoca, racconta anche quest’importante fase del castello.
Informazioni Castello di Issogne Piazza Castello ISSOGNE tel. 0125929373 e-mail: beniculturali@regione.vda.it |
Orari Ottobre – Marzo: 10.00 – 13.00 / 14.00 – 17.00 Aprile – Settembre: 9.00 – 19.00 Chiuso il lunedì eccetto nei mesi di luglio, agosto e festivi Chiuso 25 dicembre e 1°gennaio |
COME ARRIVARE
Per chi arriva dall‘autostrada A5 uscire al casello di Verrès e seguire le indicazioni per Issogne. Il castello, ben segnalato, si trova nel centro del paese.
CENNI STORICI
LE ORIGINI
IL GUSTO DI GIORGIO DI CHALLANT
IL DECLINO E LA RINASCITA
La dimora, dall’aspetto sobrio e misurato, è appartenuta per secoli alla famiglia Challant.
Il suo aspetto attuale è il risultato di diversi interventi, ma conserva le caratteristiche di una raffinata dimora del Quattrocento. Dapprima villa rustica in epoca romana, poi casaforte dalla metà del XII secolo, il castello di Issogne è trasformato da Ibleto di Challant nel 1399 e poi ancora dal priore Giorgio di Challant.
PROTAGONISTI
Giorgio, figlio di Amedeo di Challant-Varey, nasce intorno al 1440. Studia a Lione, Avignone e Torino e intraprende la carriera ecclesiastica ricoprendo prestigiosi incarichi che lo vedono impegnato nel lionese, in Valle d’Aosta e in Piemonte. È canonico della cattedrale di Lione dal 1453, canonico e arcidiacono di Aosta e poi priore della collegiata di Sant’Orso. Nei numerosi viaggi ha modo di aggiornare il proprio gusto sulle novità artistiche romane e internazionali, per poi esprimere questo interesse dando incarichi ad artisti prestigiosi per il rinnovamento della Cattedrale di Aosta e della Collegiata di Sant’Orso. Verso la fine del secolo si occupa della ristrutturazione del Castello di Issogne, trasformandolo in un’elegante dimora signorile: si devono infatti al suo impulso, per esempio, gli affreschi della cappella, della salle basse e del cortile.
Vittorio Avondo nasce a Torino nel 1836 e si spegne nella stessa città 74 anni dopo. Studia pittura a Pisa e a Ginevra, per poi tornare a Torino e trascorrere lunghi periodi a Firenze e Roma; entra così in contatto con importanti artisti tra i quali i pittori della scuola di Rivara, con i quali instaura un sodalizio destinato a durare per tutta la vita. A Torino partecipa alla vita culturale della città dando il proprio apporto di conoscitore e archeologo. Nel 1872 acquista il Castello di Issogne, di cui cura il restauro e l’arredo, cedendolo poi allo Stato nel 1907. Promuove diversi interventi di conservazione nei castelli medievali di Piemonte e Valle d’Aosta, contribuisce alla costruzione del Borgo medievale di Torino e dal 1890, per vent’anni, è direttore del Museo Civico della stessa città.
Renato di Challant nasce a Issogne all’inizio del Cinquecento. È l’unico figlio di Filiberto di Challant e Louisa d’Aarberg e ottiene ben presto ruoli politici rilevanti da parte dei Savoia. Nel 1536 è responsabile della ristrutturazione del castello di Verrès in direzione difensiva. Nel 1522 sposa Bianca Maria, vedova di Ermes Maria Visconti e poi, in seconde nozze, la nobile portoghese Mencia di Portogallo, dalla quale ha due figlie, Filiberta e Isabella, e con la quale risiede al Castello di Issogne. Dopo la morte della seconda moglie, Renato si sposa ancora due volte. Muore nel 1565: in assenza di eredi maschi lascia i propri beni alla figlia Isabella e al marito Giovanni Federico Madruzzo.
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